Riccardo sogna Valentina
Premetto subito che il mio sogno,visto come “sogno di sfogo”,è nato da alcune coincidenze che,in qualche caso,riguardavano Valentina…
La prima è stata una cosa molto semplice,una notte di metà Dicembre avevo avuto,appena aperti gli occhi,una specie di flash di un volto giovanile di ragazza…non sapevo chi fosse,sembrava fuori dal tempo,quasi un ninfa…
L’anno era finito bene,era arrivato il 2011…
Il 2 Gennaio (e la data non può essere proprio un caso…),essendo Volontario del Soccorso,ero di servizio pomeriggio+notte come autista di Guardia Medica…Avevamo fatto un’uscita di Guardia,che si era rivelata una constatazione di decesso.Ero un po’turbato,morire al 2 Gennaio quando appena si festeggia il nuovo anno è allucinante…senza saperlo erano proprio parole profetiche :(…
Da questo momento in poi scoprirò che un altro fatto accadutomi si rivelerà essere solo una mia “proiezione onirica” ad occhi aperti…
Ma cosa vedo?Sulla via del ritorno mi imbatto con il medico in un piccolo incidente,un’auto ribaltata nel fosso vicino…Mi mobilito con lo stesso per constatare le condizioni degli occupanti (solo una ragazza alla guida) ed avviso la nostra ambulanza di 118 dalla sede.Nell’arco di 3 minuti sono lì…
Quello che mi fa pensare è cosa faccio io…non sono operatore 118,ma mi sentivo stranamente calmo nell’intervento…e poi poche parole…”Valentina,tieni duro,ci siamo io ed il medico e stanno arrivando i colleghi in ambulanza!”…
Con i colleghi la “estrichiamo” e la carichiamo nel vano medico.Direi che è fatta,non ha mai perso conoscenza. Ma proprio perchè vigile sento una domanda nel trambusto: “Tu sai il mio nome,ma io non so il tuo,come ti chiami?” – Le rispondo e sembra finita lì la cosa…o no?Il medico va con l’ambulanza,io torno da solo alla sede,o per meglio dire “insieme ad una domanda” :”Come facevo a sapere che si chiamava Valentina?Perchè l’ho chiamata così?”…senza dubbio qualche domanda c’era da porsela…
Dopo 4 settimane da questa cosa (siamo all’incirca a 20 giorni fa),un mio amico (che poi scoprirò essere stato ANCHE QUESTO UN SOGNO) mi sbuca dal nulla e mi chiede: “Ciao,ma ho prestato per caso a te il cd della Giovagnini che non lo trovo più?”
E’un attimo…un volto…un incidente con una ragazza,più o meno mia coetanea (sono un 1981),il cd della “Giovagnini”…ECCO CHI ERA!!!
Vado a cercare su internet delle notizie.Mi ricordavo che fosse morta,purtroppo,ma…quando leggo….2 Gennaio 2009…due anni prima di quel salvataggio “ad occhi aperti”…ma ancora peggio la dinamica: “Rimane uccisa in un incidente stradale quando la sua Nissan Micra si ribalta in un campo lasciandola schiacciata…”.
In un attimo ho avuto un po’di panico perchè ho rivisto cose che non potevo sapere…la macchina di quest’altra Valentina (non un caso quindi) era una Micra,ma color oro,che aveva “cozzato” contro un guardrail (e non un albero) e si era poi ribaltata in un fosso (non un campo) ribaltandosi ma poi raddrizzandosi (e non a ruote all’aria come l’altra).
Ma perchè avevo rivisto questa cosa?Non saprei proprio…
Vado quindi a cercare notizie,la sua vita,le sue canzoni…piccole cose che,Destino vorrà (perchè questo è l’unica cosa in tutta la vita in cui ho imparato veramente a credere…),mi rimarranno nel cuore…Cercavo alcuni video su esperienze di pre e post-mortem (e sul presunto aldilà,non la Casa delle Anime cui torniamo per poi incarnarci di nuovo).Cercando alcun servizi di Voyager mi capita questo video —> http://www.youtube.com/watch?v=1ArRvA5cR6c .La dicitura “Sanremo nell’aldilà” e la lettura tra i tanti di “Valentina Giovagnini” fanno il resto…la cerco al minuto da 1:58 a 2:18.In realtà la si vede che guarda nell’obiettivo 3-4 secondi…FREGATO!Rimango come ipnotizzato,cerco il video di Sanremo del Passo Silenzioso e me lo guardo…seguo la musica,il video lo “vedo” solo quando lei quasi “mi” guarda…
Mi si scuote l’anima…ripenso a quello che avevo già letto,cerco ancora notizie,curiosità,video…ed ancora…ed ancora…Tutto va ad alimentare una tristezza nel cuore che mi rode in una maniera a dir poco bestiale…nei suoi occhi vedo l’innocenza dell’Anima,la riconosco come se la conoscessi da sempre e l’avessi vista solo adesso a 30 anni…
Ci sto male a sapere che non c’era più,perita così tragicamente…sento i colleghi del 118,i medici di Guardia (li ho sentiti TUTTI,e saranno almeno una decina i nostri) e mi confermano che in quella posizione dell’auto hai due vie…o esci con le tue gambe o ti sei già addormentato per sempre…chiedo loro se essere finita subito in coma politraumatizzata com’era quando l’hanno estricata voglia dire che non ha sofferto…confermano che è poca la sofferenza,prima hai l’adrenalina del subire l’incidente,ma po si spegne e lascia posto al coma…il dolore QUASI non si percepisce…
Cosa dire…sembrerò pazzo ma ero quasi contento..probabilmente non aveva sofferto,almeno questo meritava se doveva purtroppo lasciarci…
Sto male alla cosa,dovevo parlare con qualcuno,anche solo con i miei colleghi più fidati a lavoro.Un 14-22 come quello di mercoledì,che avrei fatto da solo,mi metteva paura…non avrei avuto nessuno in turno con cui parlare…stavo impazzendo…riuscivo a malapena a trovare un po’di quiete al cimitero,andando a trovare i miei cari e soprattutto mio padre,rapitomi alla vita nel 1987…Solo parlando con lui mi sentivo un po’meglio,lui che aveva lasciato la vita anch’esso giovane (44 anni),le chiedevo come un bambino di accompagnare Valentina nel mondo dei più “come fosse quella sorella che non ho mai avuto”…
Ero sconvolto,ma il Fato aveva ancora una carta da farmi giocare,me l’aveva fatta mettere sul tavolo 2 settimane prima…
Mi dovevo vedere sabato 12 con un radioestesista…è un ricercatore energetico che riesce a leggerti il “piano vitale” energetico del tuo spirito aprendoti come un libro…mi confermò tutte le cose che sapevo ma che OVVIAMENTE non avevo detto perchè doveva scoprirle lui..stavo male esattamente come 3 anni or sono per una mia collega ed anche oggi risentivo la stessa sensazione…era sacrosanto…
Le accennai alla cosa,in breve,di questa fanciulla…Mi diede una forza la sicurezza con cui si sforzava di farmi capire che “non aveva senso,od almeno in maniera non così forte,piangere per l'”involucro” che riposava al camposanto…io di lei avevo “carpito” l’anima,il corpo era una facciata…ragionai che era vero,ricordavo il suo viso nel 2002,quello attuale quasi non me lo ricordavo…sembrava paradossale ma era così…mi disse anche che il timore mi veniva dal sentirmi solo in casa mia e nell’anima…era perchè,a 6 anni,avevo visto la morte di mio padre come un suo abbandono,non come una “causa di forza maggiore” di cui lui non poteva avere colpa…ma l’avevo “messo alla porta” dal mio spirito per quasi 24 lunghi anni…ma lui ha sempre cercato di parlarmi,di aiutarmi,di essere padre senza essere carne…
Arrivò allora quella notte tra sabato e domenica,vigilia,ed anche questo non è un caso,di San Valentino…
Il sogno che feci affondava le sue radici a partire dal 2003…in realtà poche cose in particolare,ma tutto nasceva “diverso da questa realtà” perchè ero uno dei primi iscritti del forum “storico” di Valentina…alla fine,tra noi e lei,era come una compagnia che ogni tanto si vedeva per fare due chiacchiere,tirarci su il morale,incitarla a non mollare ed ogni tanto a darle qualche consiglio,tipo una storia,una poesia oppure uno spunto per tirare fuori nuove creazioni (ed eravamo abbastanza “affiatati” perchè le avevo spesso passato,fin dal 2003,alcune storie che avevo raccolto in mie sedute di ipnosi regressiva relativamente a vite precedenti a cavallo tra il XII e XVI secolo in Irlanda e Scozia,perfette per le sue opere…).Ogni tanto due messaggi,su come andava la vita,se passavo a vederla a qualche spettacolo (ma erano tutti al sud e,causa distanza,ogni volta che c’era da andare…CICCIA!!!Saltato tutto =(….).
Arriviamo così al 2008,cena di Natale,tutti allegri che Vale lavori al nuovo disco,mi ringrazia dicendomi che certi spunti che aveva avuto per alcune opere “erano davvero qualcosa che non apparteneva nemmeno a questo mondo”,e per festeggiare le proposi una pazzia: “Vogliamo vedere cosa riserverà il 2009,dato che torni sulle scene?Facciamo questa pazzia?”.Sintonia per sintonia…aggiudicato!E tiro fuori una scatola di tarocchi…
Leggo tutto quello che riguarda le sfere che le carte trattano.Essendo ABBASTANZA scientifica la lettura delle carte (l’unica casualità è data da quali carte vengono pescate e quando),comincio a raccontare cosa “vedo”…
Alla domanda “SALUTE” mi gela il sangue,sgrano gli occhi…le carte dell’Imperatore (il giudizio pendente) e della Morte (la fine di tutto).Insieme mi sembrava di raccontare di prestare MOLTA attenzione che c’erano pessimi presagi alle spalle…entrambi,vuoi per suggestione,ci sentimmo un brivido sulla schiena…ma non volevo fermarmi…
Le chiesi di pescare 3 carte dalle altre…sono cadenzate come i 12 segni,ed in un mese stanno a significare le 4 settimane che lo compongono (dalla 1 alla 3 la prima settimana,dalla 4 alla 6 la seconda,ecc…).Le chiedo di prenderne 3 per avere almeno una “maggioranza”,a meno che siano 3 diverse che significa che non c’è scadenza…
Le carte sono 2-1-1…e 2-1 è il 2 Gennaio…significava che la primissima settimana (quindi dall’1 al 4) avrebbe potuto essere “portatrice di disgrazia”…
Ci sentimmo per gli auguri di Natale e poi di Buon Anno,lei SEMBRAVA non ricordare quello che le avevo detto,anche se io non l’avevo scordato…cosa fare,guastargli la festa per il 31?Rischiavo…lasciai perdere…
Capodanno tutto ok,a parte la neve (ma quella c’è stata davvero XD!!!).Nel pomeriggio,complice il sonno,mi chiama Delfina,la responsabile di Castellazzo Soccorso,la mia Onlus dove sono volontario,per “farmi un’offerta”..:
“Ma buongiorno carissimo…e buon 2009!” – comincia lei.
“Alè,cominci già dal 1°Gennaio…pessimo segno…dimmi Incubo,come posso aiutarti?” – tirandosi le balle si andava d’amore e d’accordo…
“Tu domani come sei messo?Lavori?”
“Ma manco morto,ponte e poi sabato e domenica XD!!!”
“Se ti offrissi un viaggetto per una dimissione?Ovviamente ti do i buoni pasto…E forse sai il paese in questione…”
“Se mi offri anche i buoni pasto comincio a preoccuparmi seriamente…sentiamo un po’…”
“Dovreste caricare una signora in Pronto per le 9:45 circa.E’da portare lontanuccio,ti faccio anche accompagnare da Vittorio perchè il parente ha chiesto che ci fosse anche un medico a bordo…ha comunque 95 anni…”
“Hai capito la vecchietta…Dove si va?”
“Foiano della Chiana,conosci?Non è vicino a dove c’è la tua amica cantante del forum?Mi puoi fare questo viaggetto?”
“Beh,posso fare gli auguri di persona a Valentina,mi dai anche i buoni pasto,ambulanza,gasolio ed autostrada la scrocco ad Enrico (Il Presidente,per essere completi)…AFFARE FATTO!!!Domani sono lì arzillo come pochi XD!!!”
E quì si chiude la chiamata…
Il 2 Gennaio carichiamo in orario e partiamo.Siamo io ed il mio caposquadra della domenica notte,facce conosciute quindi il viaggio va che è un piacere…
Il tempo,ovviamente,non è dei migliori,ghiaccio ce n’è in qualche punto ed in Val di Chiana non siamo molto diversi come temperatura…arriviamo lì alle 13:40 e siamo a -3…
Scaricata la vecchietta,dato un saluto alla mamma di Vale che ha l’erboristeria a Foiano ripartiamo.Ci fermeremo a pranzare alla Soms di Pozzo,magari facciamo “piacevoli incontri”…
Ridendo e scherzando,complice una certa stanchezza (sono già 5 ore che giriamo e sono già 450 km XD…),ad un certo punto mi stiro sula sedia e…ZAC…due occhi che ben conosco mi si parano sul viso…
“Ma sei proprio tu?Non ci credo!!!” – era Valentina,volevo fare lo sborone a passarla a salutare ed invece mi aveva “beccato” quando mi stavo stirando come una pelle d’orso davanti al camino…
“Oh cazzo!!!” – mi giro di scatto sulla sedia,ovviamente tutti a ridere ed io figura da cioccolatino (diciamo “marrone”,la cioccolata c’entrava poco :D….).
“E tu come mai sei quì da me?” – domandina impertinente,ma con un sorrisino così tutto è concesso…
“Beh,diciamo che non passo tutta la settimana a non fare niente…oggi “lavoro”,e pure solo per la gloria XD…”
Una risata tra tutti e via,ci prendiamo il caffè tutti e 4 insieme…
Ridendo e scherzando,si fanno le 15…ci alziamo e ci prepariamo,noi arriveremo almeno per le 19 (abbiamo ancora Firenze e Bologna da passare tra le 16 e le 17:30…ORRORE!!!).
Una foto,la prima dell’anno,tutti insieme è d’obbligo.Il barista si offre ed ecco che 4 scoppiati si concentrano tutti in un’unica foto.Un’ottima pubblicità per il locale…
Lei va ma…”Vale,ti ricordi cosa ti ho detto riguardo la prima settimana di Gennaio?Occhio…se devi andare da tua madre ti accompagno io con l’ambulanza,non è un problema…”
“Tranquillo,vado piano,non ho fretta…e poi se mia madre mi vede arrivare in ambulanza le prende un colpo…”
“Beh,finchè scendi con le tue gambe dalla cabina direi che ha poco da lamentarsi…e poi una guida con il “pilota” merita sicuro XD…”
“Davvero,stai tranquillo,non ti devi preoccupare sempre…”
“Deformazione del soccorritore…hai le termiche vero?”…secondi di silenzio…
“Mi sembra di si,la macchina l’avevo lasciato da far sistemare a Giacomo,penso l’abbia fatto…”
“Occhio che mi sono quasi girato con l’ambulanza poco fuori Foiano…siamo a -3…non fare cavolate,per favore…”
Mi sorrise capendo che ci tenevo davvero – “Tranquillo,conosco la strada,e poi al massimo mi vieni a prendere tu…” – non sapeva che aveva davvero predetto la sua mezz’ora successiva…
Due parole con il mio caposquadra,anch’esso fan ed utente del suo forum,ed il medico,che comincia a mettermi la pulce nell’orecchio (“Sicuro sicuro che sia solo un’amica?Che l’adori come cantante va bene ma…quegli sguardi…mi nascondi qualcosa?”)…
Mi scosta dall’imbarazzo il mio caposquadra – “Cazzo,la foto è venuta male…” – guardo ma non mi sembra – “…guarda quì in alto,c’è un riflesso…”.
Riflesso?Un riflesso lungo ed affusolato mi sembra troppo preciso…ma non c’è solo quello…era più marcato,e c’era qualcosa che non doveva esserci…
“Ma cos’è?” – mi chiesi io.Guardò anche il doc… – “con un po’di fantasia direi che sembra un attrezzo…tipo una falce…”
FALCE?Una figura lattiginosa?Oppure un riflesso? – “Attenzione alla prima settimana di Gennaio Vale…” – ed era il 2 Gennaio…
“ANDIAMO PER DIO,ANDIAMO SUBITO!!!” – sembravo quasi riposseduto…Mi guardarono strano i 2-3 clienti del bar ed i miei colleghi…sembrava avessi visto la Morte “In Faccia”…
Salimmo sull’ambulanza abbastanza spediti…Ripartii senza dosare troppo l’acceleratore,inversione secca in mezzo alla strada ed ero ripartito a razzo verso Foiano.Avevo anche attaccato i lampeggianti,cosa che in Toscana non sono autorizzato a fare se non per servizi particolari…
“Vai piano o ci ammazziamo” mi diceva il medico.Sedeva davanti altrimenti soffriva…
“Doc,se le dico che noi siamo gli ultimi che si possono “ammazzare” lei cosa mi dice?” – conosceva che sapevo leggere certi segni e si ricordò,dopo avermi guardato negli occhi,cosa mi aveva detto della foto… – “…no,non può essere davvero…”
Non finimmo la frase che arrivammo a Santa Luce…ed una macchina stava rotolando nel campo…
“CRISTO SANTO VALE!!!” – guardai con la forza della disperazione quell’ammasso di lamiere che rotolava…ogni volta che toccava il terreno erano traumi sempre più gravi…e quando si girò sul tettuccio…immobile…mi sentii morire…
Inchiodai seccamente l’ambulanza in mezzo alla statale…rischiai non poco di seguirla nel campo o di farmi “cilindrare” dalle altre auto di passaggio…
Scendemmo dal mezzo…non feci nemmeno in tempo a dire al mio collega nel vano medico di prendere lo zaino medicale che io stavo già correndo nel campo…
Correvo a rotta di collo…”Vale,mi senti,rispondimi ti prego!!!” – mi appoggiai nel poco spazio che filtrava dalla portiera schiacciata…
Singhiozzava…piangeva,aveva male,perdeva sangue,era solo parzialmente cosciente…Provai ad allungare una mano…l’afferrò e la strinse più forte che poteva…”Perdonami…sono stata una stupida…dovevo ascoltarti…” – “Non dire così,non muovere la testa,per carità,e risparmia le forze,ti prego,non me ne vado di quì finchè non esci,mi ci volesse anche la vita…”.
Il medico guardò dall’altra portiera insieme al mio collega,avvisò poi il 118 Toscana e parlò direttamente lui in quanto sanitario…Mi sentivo distrutto dentro,mi stava spirando davanti agli occhi…”Non ti lascio quì…rispondimi…” – “…aiutami…ti…prego…” – gli occhi si stavano chiudendo…
“Vale sei libera,non hai confini,non sentire il male,senti la forza di non essere sola…L’amore non ha fine…non lasciare che il tuo si perda,non ce la farei…” – stringevo quella mano fino quasi a spezzare le ossa…
“Ho il Ked,ma penso ci sia poco da fare,ci vuole il 115” – mi disse il mio collega – “Tu preparati,la estraiamo noi e vada come vuole…” – “Ma come diavolo pensi di aprire le portiere,sono tutte schiacciate…a mani nude non ce la farai mai!” – “…allora sgrana bene gli occhi perchè riuscirò a farlo solo una volta…!!!” – Ero talmente carico di adrenalina che avrei potuto strappare le cerniere della portiera a morsi…
Cominciai a dare calci sulla maniglia,poi sulla lamiera…la stavo letteralmente bucando…sentivo un male allucinante al piede,ma più sentivo male più caricavo…io sentivo dolore…Vale moriva…
Il mio collega era scioccato,il medico non sapeva cosa fare,la controllava come meglio poteva…
Un tonfo secco,la maniglia si era spaccata ed era scattata…Ora bisognava disincastrare le lamiere…
“Appoggiati alla macchina,cerca di non farla ruotare su se stessa!” – “Cosa vuoi fare?” – “Guarda tu stesso!” – mi appoggiai con i piedi sulla lamiera dell’abitacolo ed afferrai il montante del finestrino,deformato,come una leva…continuavo a strattonarlo e poi a lasciarlo,lo fessurai piano piano…Arrivai ad appoggiarmelo sulla spalla sinistra,spinsi sulle gambe con tutta la forza che avevo in corpo ed anche di più…adrenalina,disperazione,paura di perderla e voglia di farcela mi fecero fare qualcosa che nemmeno pensavo di fare…
“Fermati un attimo,hai gli occhi iniettati di sangue e sei rosso come il fuoco,se continui così rischi di collassarti le arterie!!!” – mi urlò il collega…stavo firmando la mia condanna a morte con le mie stesse mani…Riuscii ancora a parlare – “…e allora racconta a mia madre che ho cercato di salvare il prossimo fino all’ultimo e non me ne sono pentito un istante solo…oppure dammi una mano che è meglio…” – guardavo al cielo perchè sentivo gli occhi che mi si rigiravano nelle orbite…
Si attaccò anche lui alla portiera,ed anche il medico…la lamiera scricchiolava di continuo…un tonfo secco…piantai una facciata in terra che solo l’erba attutì per evitare che mi spappolassi il setto nasale…ma la portiera era parzialmente aperta…
“Prendi il Ked e preparalo,la estraiamo…” – non aggiunsi altro…era un disastro metterlo ma ci tentai al millimetro – “Non ci passa!Ho bisogno di qualche centimetro in più…cazzo!!!” – “Allora aspetta ancora un attimo,se sgancio il sedile forse ce la faccio…” – “Pensi di riuscire a tenerlo su tutto da solo?E’quasi un suicidio…” – lo guardai e si ricordò cosa aveva appena visto…uno sguardo glaciale,di chi si gioca il tutto per tutto,anche la vita… – “…se andasse male sai cosa devi fare…” – non aggiunsi altro…
Infilai la mano vicino al sedile…il braccio destro sotto lo schienale esterno,per evitare che cadendo picchiasse la stessa ed avesse una frattura cranica ancora più grave,il sinistro dietro il sedile,alla base,per staccarlo dal basamento…
Ma c’era la lamiera del sedile posteriore…infilai il braccio a fatica tra alcuni spuntoni che si erano fessurati nell’impatto…capii senza possibilità di appello che se volevo staccare il sedile avrei dovuto farmelo passare da parte a parte…rischiavo di perdere un braccio…e di spezzarmi l’avambraccio opposto appena il peso di Valentina e del sedile mi fosse gravato sopra…ma non avevo scelta… – “…più forte del dolore…oltre la vita…Vale…ORA!” – tirai urlando perchè la lamiera mi stava incidendo l’avanbraccio sinistro…ed era solo l’inizio…Si sentii uno stacco secco dal sedile,ma io sentii solo un dolore intenso ed un rantolo continuo…uno spuntone di lamiera mi aveva perforato da parte a parte il braccio…se avessi tentato di muovere anche solo un tendine più dello stretto necessario me lo sarei tranciato…lo guardai arrossato con gli occhi quasi annebbiati mentre il dolore era tale da non farmi sentire l’altro braccio completamente schiacciato…
Ma dovevo farlo scorrere…e la lamiera mi stava affettando il braccio…Con la forza della disperazione più nera tirai…sentivo ad orecchio nudo come un coltello che tagliava la carne…la mia…ma io sentivo solo un male tale da farmi scoppiare la testa…Tirai fino all’ultimo millimetro…il sangue oramai gocciolava…ma non era finita…dovevo ancora ruotare il sedile…
“Dio,hai le braccia maciullate!!!Se vai avanti così ti dissangui!!!Molla quel sedile,o sei spacciato!!!” – il mio OS era devastato,mi stavo ammazzando tutto da solo in pochi secondi… – “Sono un soccorritore,abbiamo un R2S in arresto e tu pensi al mio braccio?Prendi quel cazzo di KED!!!!!!” – gli urlai ancora una volta…
Mi diede una mano anche il medico,questa volta ci passava…fissammo i lacci per la testa e frontali prima ancora di quelli delle gambe,i secondi erano pochi e l’altro mio braccio scricchiolava…un millimetro dopo l’altro stava uscendo…in lontananza stavano arrivando i colleghi toscani…non riuscivano a fermarsi perchè la statale era troppo incasinata…e la nostra ambulanza era già in mezzo a tutto…
“Dai che è quasi fatta,prova a sganciare il braccio,presto!!” – il medico cercava di raggiungere il braccio bucato,per cercare di contenere l’emorragia…ma l’altro sotto il sedile era ancora bloccato…Tagliammo la cintura di sicurezza,non potevamo prima perchè era uno dei pochi sostegni di Valentina capovolta…ed i secondi di incoscienza passavano…
“Hai il braccio incastrato,se lo passi sul tettuccio ti apri anche questo,c’è quasi il 115!!!” – io ed il mio OS non sapevamo quasi come aiutarci a vicenda…
“A che punto siete?” – era arrivata la medicalizzata di Monte San Savino,erano già 15 minuti che ci davamo dentro…Il medico aveva capito che eravamo disperati e la situazione precipitava…
“Bisogna portarla in traumatologia in codice rosso estremo,ha una estesa compressione cerebrale ed è politraumatizzata…ha perso conoscenza da circa 7 minuti,bisogna operare d’urgenza oppure è giocata!” – il medico nostro aveva capito cosa andava fatto… – “Avviso la centrale,mi faccio mandare AlfaEco,in 5 primi è sul posto…”
Mentre parlava un mio urlo ruppe il silenzio…era disperato,oramai avevo rastremato anche l’altro braccio sulle lamiere del tettuccio…tenevo le braccia sotto al sedile solo per agevolare il Ked…non avevo forza per reggerlo,avevo le braccia incise,forse spezzate…
I colleghi toscani mi diedero l’ultimo aiuto ad estrarlo…tirarono in 3,si disincastrò seccamente,ma lo ricevetti sulla faccia diretto…labbro inciso e principio di epistassi in corso…
“Vieni quì,presto,fatti vedere…” – mi disse il medico – “Dove AlfaEco,DOV’E’!!!!!????” – volevo solo che partisse,non volevo che fosse tutto inutile – “E’questione di secondi,era in volo di rientro…” – sentii i rotori in lontananza,arrivava…ero assordato ed offuscato in tutte le fasi successive… ricordavo e vedevo al rallentatore tutto…l’elicottero che calava l’infermiere…la spinale agganciata al verricello,Valentina con il Ked che saliva…,l’elicottero che ripartiva…ma riuscivo ancora a camminare…camminavo verso l’Eliambulanza,quasi volessi spingerla… – “Vai….per Dio…VAI….Vale…” – mi appoggiai alla barella della medicalizzata,non mi reggevo in piedi ma le ferite non erano gravi,non sanguinavo molto benchè sembrasse il contrario…
“Portatelo in ospedale appena possibile,va medicato anche lui,quelle suturazioni sulle braccia vanno chiuse il prima possibile” – il medico dell’ambulanza confabulava con il nostro – “Dove andate con lei?” – “Siena,Le Scotte,è quello meglio attrezzato” – “Veniamo anche noi,recuperiamo l’attrezzatura e lo facciamo medicare in Pronto,io tampono in ambulanza come meglio posso” – si chiuse così il tutto.Mi reggevo ancora sulle gambe,era arrivato il 115 ma oramai era tardi…Mi buttai sulla nostra barella,si mise il medico a tirarmi su le maniche…brandelli a vista,non era grave ed il sangue non era tantissimo… – “Lupo,lo so che non ti piace,ma abbi pazienza è meglio se guidi tu…” – chiesi all’OS di guidare,non era abilitato ma io non riuscivo… – “Ci mancherebbe ancora,partiamo subito!”
Dormii per circa un’oretta,il sonno mi aiutò a stabilizzare la situazione ed a lasciare operare il medico come meglio possibile…mi fasciò le braccia più strette che poteva con i lacci automatici,per evitare necrosi o dissanguamenti…non si sapeva la profondità delle incisioni,specie nel braccio sinistro…
Arrivammo a Siena,il personale aveva ricevuto segnalazione dalla medica che sarebbe arrivata un’ambulanza di rimando con un operatore ferito…un chirurgo diede un’occhiata sommaria alle braccia e chiese una tac…ero ancora nel dormiveglia…
Mi svegliai completamente dopo circa un’oretta ancora comoda…la tac mi era già stata fatta ed in anestesia locale stavano finendo di suturarmi le ferite.Non era un bello spettacolo…
“Non so come cavolo abbia fatto,ma il suo angelo custode è più pazzo di lei” – parole che non ti aspetti da un medico – “Vede questa tac?Sa cos’è questa linea un po’più marcata delle altre tra le ossa dell’avanbraccio?” – la domanda era retorica e temevo di conoscere la risposta… – “…non sarà mica quella che penso…” – “E che cosa pensa?” – “L’arteria brachiale…” – risposti senza giri di parole…era l’arteria peggiore da trovarsi in quel posto…
“Non so come abbia fatto,ma la traiettoria del suo taglio è rimasta COSTANTEMENTE a soli 2mm dall’arteria…se avesse fatto uno scatto improvviso od avesse cambiato direzione a quest’ora sarebbe arrivato qui pressochè dissanguato…” – “…e morto…” – aggiunsi io… – “Esatto,ancora non mi capacito di come sia possibile” – finì lui gettando la tac sul tavolo…mai visto nulla del genere…
“Non era ancora la mia ora” – dissi a voce normale invece di pensare… – “direi DECISAMENTE di no…” – rispose lui…
“Quella ragazza che è arrivata con AlfaEco invece…qualche notizia?” – chiesi timidamente…mi risvegliai di colpo appena ripensai di essere nello stesso ospedale…
“Dovrebbe essere sotto i ferri,si stima si farà un intervento di circa 3 ore per almeno stabilizzare la situazione…se si stabilizza ci sono buone speranze,ma poi bisogna operare al cervello” – in tutto quel casino era la notizia migliore che avessi potuto ricevere…
“Quanto manca” – “Questione di minuti penso,ha dormito un’altra ora buona da quando è quì…la sua condizione è migliorata sensibilmente,ma se deve tornare stia possibilmente sulla barella e cerchi di dormire,deve abbassare la pressione del sangue,non posso escludere versamenti interni localizzati…” – il suo tono era più tranquillo e professionale…alla fine ero stato una pellaccia di tutto rispetto…
Vidi passare un ragazzo che correva – “Dai,ci siamo quasi,sbrigati” – i tratti mi sembravano noti,ma magari mi sbagliavo – “Arrivo,speriamo che ce la faccia” – una ragazza,anche lei mi sembrava di conoscerla… – “Andate avanti,vi raggiungiamo,muovetevi…” – “Figlia,figlia mia….!!!” – ripeteva la donna…
“Oh cazzo ma stai a vedere che quelli…” – era la famiglia Giovagnini al completo,fratello,sorella e genitori.Erano scossi e dovevano sbrigarsi ad andare al capezzale della figlia…
Senza ma ne se mi alzai dal letto…non avevo flebo,meglio,preferibile non staccarle a metà.Mi incamminai,ma i passi erano pesanti…presi la giacca di riflesso…era tutto molto lento…chiesi dove fossero le sale operatorie in un reparto dei tanti,dove non mi avevano ancora visto…
Salii di altri piani…le scale erano un inferno…ma in lontananza vidi delle facce note… – “Eccoli!!” – mi incamminai senza perdere tempo…
Sentivo qualcosa pesarmi addosso,ma nella giacca…frugai e…era la macchina fotografica…me l’ero intascata al bar di Pozzo…cercai ancora quella foto…ma non guardavo dove andavo…
In lontananza Giacomo mi vide arrivare…ciondolavo…non guardavo dove andavo,quando, all’improvviso…una barella in uscita da una stanza!Ci picchiai dentro,e per non far cadere la macchina scattai per errore una foto…Si voltarono tutti a vedere cosa fosse…mi riconobbero facilmente…
“Ma tu sei…” – la madre mi riconobbe anch’essa – “Buongiorno a tutti,come sta Valentina?” – mi guardarono stupiti delle mie condizioni – “Dio mio ma cos’ha alle braccia?” – chiese il chirurgo – “Un paio di graffi,come sta lei?” – “Si faccia medicare,sta sanguinando” – “Per favore,sono venuto fin quì e non mi reggo in piedi,mi dica come sta…!!!” – ero allo stremo delle forze,anche la camminata in reparto era stata un incubo… – “E’in coma,ma l’abbiamo stabilizzata,la terremo in osservazione 48 ore prima di un nuovo intervento…” – “E’salva?” – “Ci sono buone possibilità…” – mi sentii crollare…mi arrivò alle spalle il mio OS ed il medico,non vedendomi in PS avevano capito che ero andato a cercare le sale operatorie…Mi appoggiai ad una sedia ma mi sentivo mancare…mi presero in mano loro…
“Grazie ragazzo,per tutto” – sua madre mi ringraziò,se c’era una possibilità che si salvasse gliel’avevo data io…
Mi ripresi in ambulanza,vedevo il soffitto della stessa…ero sulla barella,probabilmente ripartivamo… – “Riccardo,ma tu sei completamente matto,lo sai cosa stavi facendo oggi?” – mi “tirò le orecchie il doc – “Stavo salvando un angelo,perchè agli angeli io ci credo,e solo gli umili possono vederli ed aiutarli…” – sembrava delirassi,ma con tutta la gioia e la tranquillità che avevo fin nell’anima…
Il mio OS parlava con i famigliari,chiedevano anche delle mie condizioni… – “Sembra non grave,vediamo se la situazione migliora durante il viaggio,il nostro medico farà il resto…” – disse lui – “Lupo!” – chiamai io – “Cosa c’è?” – fatti dire poi come sta,se me lo facessero sapere gradirei…” – “Ci penserò io…matto…XD!” – mi rispose Giacomo…
Partimmo…il medico spiegò a Castellazzo cos’era successo…erano quasi le 19 e partivamo in quel momento da Siena…era ancora lunga…ma non avrei mai dimenticato quel giorno…riguardavo il suo volto,quello che avevo detto mentre la vedevo che spirava… – “Doc,mi sa che quelle parole che mi ha detto al bar non sono troppo fuori luogo…” – “Quali parole?” – “…quelle parole…” – e gli sorrisi…aveva capito…
Mi presi qualche giorno di malattia,non riuscivo a fare quasi nulla (e non era facile nemmeno guidare…).Il medico mi cambiava le medicazioni nel weekend,passavo da Castellazzo anche per quello…
“Notizie della tua amata?” – mi chiese…Amata mi aveva dato uno strano effetto… – “Nessuna ancora,nel bene e nel male”…
Passarono circa 10-12 giorni…pian pianino ero tornato operativo…sia a lavoro che nella vita…
Una chiamata…”Non Disponibile”…pensavo di sapere chi fosse…
“Si pronto?”
“Ciao Eroe,indovina chi è?” – ovviamente non chi speravo…
“Ciao Incubo,Castellazzo cosa mi chiede questa volta?Il sangue o qualche altra parte del corpo XD?”
“Diciamo la prima,ma si tratta di portarlo con una navetta medica…riesci a guidare?Senza fretta,sia chiaro…”
“Si potrebbe fare,quando però?Cerco di muovermi solo in casi estremi…”
“Se fosse alle Scotte di Siena?Non è dove hanno ricoverato la Giovagnini?C’è un trasporto plasma,con cadenza settimanale,mercoledì o giovedì…Ci stai?Ce la fai a lavoro?”
“Solo per te sarei in dubbio,sai cosa mi fa accettare il viaggio…disgraziata…l’hai giocata bene…” – una risata e via,giovedì dovevo fare 14-22 oppure ero un uomo morto..e mercoledì…Valentina!!!
Parto all’incirca per le 14,recupero plasma e massimo per le 14:30 ero operativo,arrivo in ospedale alle 17:15,circa 20 minuti dopo sono di nuovo operativo…Salvo subito in rianimazione…ECCOLA!!!
Si intravedeva a malapena esile com’è…tra ventilatori,cardiomacchinari e la testa fasciata si notava appena…
Mi siedo affianco a lei,le prendo una mano come ad una persona cara…ma era più che cara oramai…Le parlavo…le misi sul cuscino il telefono…”L’Amore non ha fine…” – ” Ascoltala Vale,sei tu,l’amore non ha fine,né il tuo per la musica né il nostro per te…ti aspettiamo…torna,ti prego…” – stringevo quella mano come se sperassi che mi accarezzasse,dicesse che aveva capito…
Entrò Benedetta,le sorrisi… – “Ma tu…come mai fino a Siena?” – sembrava contenta di vedere me al capezzale di Valentina…
“Trasporto plasma dal Civico di Alessandria alle Scotte di Siena…ci rivedremo ancora,qualche volta sicuro…”
Parlammo del più e del meno…mi chiese com’ero riuscito a salvare sua sorella…aveva saputo che,in pratica,avevo quasi fatto tutto a mani nude…”Non lo so,sentivo che non ero solo…qualcuno lottava con me…non i miei colleghi,o per meglio dire non solo loro…sentivo la forza salirmi da dentro…sentivo che ce l’avrei fatta…” – guardavo nel vuoto sorridendo,come se qualcuno mi avesse ispirato le parole…
“…anche perchè era Valentina,vero…?” – la domanda sembrava quasi imbarazzante ma… – “Si,per lei mi sarei giocato il tutto e per tutto,senza risparmio…”
Mi chiese di farle vedere le braccia…il destro era fasciato e leggermente cucito,il sinistro era steccato e semirrigidito,avevo rischiato di perderlo… – “Potevi perderli entrambi” – era anche lei scioccata – “Vedi,per lei ero pronto a perderli piuttosto che perderla…preferivo non alzarmi più io da li piuttosto che tua sorella…io in lei,dal primo giorno,ho visto negli occhi l’innocenza dell’anima, quando la vedevo dopo un po’provavo solo pace e luce…lei è una speranza per il cuore di tanti che provano sollievo solo con la sua musica…se qualcuno doveva sacrificarsi ero pronto io…io sono solo un umile soccorritore,perdermi fa parte delle regole che ho accettato volontariamente…e per certe persone lo avrei fatto…ma non era ancora il momento..” – una lacrima mi solcò il viso mentre guardavo Vale…caddè sulla sua mano…mi fermai un attimo…
“Tutto bene?” – chiese Benedetta con gli occhi lucidi… – “Niente,mi era sembrato…No,niente,era un’impressione” – mi sembrava un sussulto…
Cercammo di parlare di qualcosa di più piacevole,tipo i suoi progetti,quelli di Vale,perchè lei C’ERA ANCORA e sentivo ci sarebbe ancora stata…Si erano fatte già le 18:45…mi proposi di accompagnare Benedetta a casa,avevo l’automedica ed ero libero da quando avevo consegnato il plasma…Un’oretta ed ero a Pozzo,la lasciai a casa,i suoi mi chiesero di restare a cena ma rifiutai,alla fine mi offrirono un caffè…
“Non ti abbiamo ancora ringraziato abbastanza…” – “Dovere di soccorritore,ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque” – lo dissi sapendo che,forse,io avevo fatto “qualcosa in più” del necessario in quei casi ma per sua figlia…mi mise una mano sulla spalla,mi guardò negli occhi…lo sguardo era molto simile a quello di Vale…mi impressionò… – “Se mia figlia si salva,ma sento di si,ti dovrà sempre la vita…e questo non lo dimenticherò mai..” – una figura paterna che mi faceva i complimenti mi fece uno strano effetto…era una cosa mancatami da sempre nella vita…le misi la mano sulla sua – “Sempre fedele a portare aiuto,più forte del dolore,oltre la vita…Me lo sono detto fin dal primo momento…il soccorso è stata una mia scelta…in fin dei conti ho fatto quello che andava fatto,niente di eroico…”.
Mi ringraziò,poi andai…il viaggio era lungo…ma ero felice…
Dopo una settimana ero di nuovo alle Scotte,solito trasporto plasma e poi via da Valentina…c’era Giacomo… – “Ti aspettavo” – disse lui…
“E’vero,sono sempre stato prevedibile…a volte…” – sorrisi di rimando…
“Come sta?Qualche miglioramento?” – “Nulla purtroppo…”
“Voi come state?” – “Come chi spera,ma non sa se e per quanto potrà…” – la voce era rotta dall’emozione…
“Scusa,forse la domanda era fuori luogo…” – “No,chi sta peggio è Stefano…” – dolenti note in arrivo…
“Lo immagino,rischiare di perdere una ragazza così speciale…” – questa volta ero io a parlare apertamente…
“Non si da pace di non esserci stato al momento giusto…ti vorrebbe ringraziare,Valentina e lui ti devono tutto” – “Non scherzare,ero solo al posto giusto nel momento giusto…” – non dissi che ero stato “allertato” dal Destino,non tutti l’avrebbero capito…
“Non se la sente di venire a trovarla…ultimamente non andavano bene le cose…si sente responsabile perchè teme che averle dato preoccupazioni possa averle fatto perdere il controllo…” – “Spero di no,quel giorno c’era ghiaccio dappertutto,far quella strada era una scommessa per chiunque…ho rischiato di parcheggiarle l’ambulanza a fianco nel campo all’andata,e fidati che ero concentrato al volante…”
“Mi ha chiesto di starle a fianco tu,sente che tu puoi davvero aiutarla,spesso avevi l’idea giusta al momento giusto quando c’era bisogno di una mano…” . sembrava che volesse sparire…
“Non scherziamo,io sono solo un fan che viene da 400 km da quì,adesso “bazzico” spesso di quì ma perchè si è costruito un rapporto speciale tra fan ed artista che è diventata un’ottima amicizia,sono passati 5 anni e mezzo…e poi è andata bene che ero un soccorritore abilitato ed avevo l’ambulanza a seguito,solo per questo sono riuscito a fare davvero “qualcosa”,ma uno sputo,sia chiaro,chi l’ha salvata sono i medici del 118 e qui dell’ospedale…so come vanno queste cose nei codici rossi ed in tutti i codici 118…” – risposi io…non ero un eroe,la cosa mi gratificava ma vedere Vale nel letto,in coma ma viva,era già una gratifica più che sufficiente…
“…non penso che lui sarebbe riuscito ad aprire una portiera a mani nude…so come sono andate le cose…so quanto hai rischiato,me l’ha confermato Benedetta…” – “Quello solo perchè sono matto come un cavallo,uno normale non l’avrebbe mai fatto,ma questo è ovvio…” – “…o solo se si ha un rapporto “davvero speciale” come hai detto…” – COLPITO ED AFFONDATO!Le mie parole usate contro di me…:O…
E adesso?Se parlavo non sapevo cosa dire,se non parlavo era come farlo… – “Al diavolo tutto,come ho detto a Benedetta preferivo perdere le braccia che Valentina,e se fosse stato necessario anche la vita.Per lei si,non ci avrei pensato nemmeno un attimo,come ho fatto…” – gettai lì la cosa d’impulso…
Rise tra se e se… – “Visto,che ti avevo detto…vi siete “colpiti a vicenda”…”
Cambiai discorso,gli chiesi se avesse necessità di tornare indietro,tanto sapevano già che una volta consegnato il “pacchetto” mi reputavo libero un paio d’ore e poi sarei ripartito per Castellazzo…
“Facciamo due chiacchiere,tanto per passare il tempo…” – ma avevo un po’di timore su quali argomenti sarebbero usciti da quelle parole a quattr’occhi…
Parlammo del suo vivere all’estero,stava in Spagna…la movida,la vita sulle ramblas…c’ero passato una volta,in gita,mi ricordavo poco ma tutti ne parlavano bene…
Ricevette una chiamata,sua madre,le chiedeva di passare in negozio,le disse che non era in macchina da solo ma le risposi che l’avrei portato senza problemi…
Passammo così da Pozzo e poi da Santa Luce…fissai a lungo quel cartello,rallentai,ma non solo perchè era un curva…
“Ogni volta che passo di quì mi sento strano…eppure è così famigliare…” – “E’quello che rappresenta ora che ti fa male,non quello che è stato..” – gli risposi io ed aggiunsi – “Sembra quasi una dedica per lei…Santa Luce…dolcissimo pensiero per Valentina…” – mi stavo lasciando trasportare dimenticando di non essere solo…
“Mi parlava di te,la colpisti perchè trattavi di argomenti davvero inusuali per la tua età…” – cominciò lui…in passato le avevo accennato di come,con le regressioni,avevo visto vite passate,e le avevo lasciato appunti,storie,spunti di quello che avevo visto riguardo la Scozia,l’Irlanda,il medioevo inglese in genere.Ne rimase colpita già dal secondo incontro con quelli del forum,mi disse che “erano cose incredibili…mi sembrava di esserci stata…qualcosa mi era sembrato addirittura famigliare…”…Bellissime parole…
“Premetto che uno è libero di crederci o no,diciamo che se uno non ci crede sono senza dubbio belle suggestioni..” – mi misi sulla difensiva,quegli argomenti erano sempre un po’”scomodi”… – “Mi ha detto che ha trovato spunti interessanti,addirittura alcuni luoghi,dopo aver letto le vicende,li ha quasi visti come se fosse andata lì durante la notte…” – replicò lui,nessuna accusa di fantasie o pazzia…
“Mi ha raccontato della cena di Natale…e della vostra piccola pazzia…” – ripercorse quando gli proposi i tarocchi… – “ne rimase impressionata,ma non per paura,si sentiva strana anche lei da qualche giorno…Abbiamo festeggiato a casa,quindi si sentiva abbastanza sicura,anche a Capodanno non era uscita,c’era brutto tempo ed avevamo dormito fino al pomeriggio…” – mi ricordavo qualche cosa dettomi da lei il 2 Gennaio che non aveva fatto nulla di che per festeggiare… – “Poi uscì il pomeriggio di venerdì…mi disse che si sentiva un po’meglio,si sentiva sicura…mi mandò anche un sms – “C’è un’ambulanza che mi sembra di conoscere,mi sento tranquilla adesso..” – non avevo parole,aveva riconosciuto l’ambulanza ed aveva capito che c’era qualcuno,ecco perchè era venuta subito al tavolo… – “sentiva di essere in mani sicure…”
Lasciai cadere l’argomento,non sapevo cosa dire… – “Ci si vede giovedì prossimo,solito trasporto..” – “Va bene,ovviamente se ci sono novità sarai il primo ad essere avvisato!”
Reinboccai l’A1 a Monte San Savino come oramai d’abitudine,3 ore comode di viaggio,un paio di sms agli admin del forum di Vale per informarli che il quadro era stabile ma sempre in coma e via,i km passarono come i giorni,veloci aspettando i 7 successivi…
Il giovedì dopo tutto era immobile,non c’era nessuno,solo io e lei…avvicinai la sua mano al mio viso…pregai come non facevo più…chiesi aiuto a mio padre,lui solo poteva aiutarmi dal mondo dei più…Scese una lacrima,come ogni volta che pensavo a Vale ed ai suoi occhi forse chiusi per sempre…
Un sussulto,balzai sulla sedia – “Chi sei,perchè sei quì?Cosa vuoi da me?” – si stava agitando,i valori vitali stavano salendo…Chiamai il dottore e poi mi precipitai in corsia – “…va bene,terrò duro allora…” – e poi si calmò come nulla fosse stato…
Il neurologo approfondì il quadro degli eventi,l’EEG rilevava una forte impennata dei valori,quasi da stato di coscienza – “Lei cos’ha fatto quand’è successo?” – “Ho subito allertato lei ed il personale…” – “Mi spiego meglio,cosa stava facendo immediatamente prima che si verificasse la crisi?” – aspettai un attimo a rispondere,poi lo feci… – “…chiedevo a mio padre di aiutarla,con tutta la forza di cui ero capace…” – “Niente di particolare,sono reazioni che possono accadere.Senza dubbio fa riflettere il tempismo con cui si è verificato…”
Ripartii,altro non potevo fare,la prossima settimana sarebbe stata l’ultima in cui scendevo in Toscana,volevo lasciarle un buon ricordo quella volta…
Non scrissi agli admin dell’accaduto,alla fine non volevo alimentare false speranze…trovai sul parabrezza un biglietto di San Valentino… – “Ma pensa te,mancano 2 settimane…” – ma lo lessi interessato…San VALENTINO…bellissimo nome per una splendida ricorrenza…
“Dille che le vuoi bene per San Valentino,lascia che sia il tuo cuore a parlarle,non potrà non ascoltarti,lascia che sia per tutti un giorno speciale…” – e poi una pubblicità locale…Bella parole,mi sentivo strano…
Mercoledì era il giorno “X”,ultima volta che andava giù,speravo per il meglio…Portai dietro anche un fiore,per lei era il minimo…
Dopo 3 ore,leggere come l’aria,ero da lei…Ripensavo a “Libera”…la sentivo mia,ma l’idea che fosse libera mi struggeva…libera da questo mondo?Non ero pronto a dirle addio…non sapevo se sarei riuscito,di nuovo,in tempi rapidi,a passare a trovarla,quindi mi scese una lacrima…
“Tieni duro,vorrei farti gli auguri di buon onomastico di persona…se qualcuno può mi aiuti…” – mi sentivo struggere dentro,mi fermai un attimo in una piazzola a riflettere…
Ripartii quasi subito,alla fine ero in servizio,avevo un compito da portare a termine,avevo scelto io di andare a farlo…Solo così potevo andarla a trovare…
Lasciai il plasma,presi la rosa e salii…c’era tutta la famiglia,ero un po’imbarazzato a portarle una rosa…mi videro ma non dissero nulla,capirono che ero un po’in imbarazzo…
“Ancora nulla purtroppo” – iniziò il padre,aveva capito la mia domanda…mi feci coraggio,presi la mano di Vale e le posi la rosa,chiudendola al petto… – “Auguri Vale per San Valentino,spero di poterteli fare di persona…” – le presi la mano ma mi sentii strano…attimi di perdizione…vedevo flash,scorci lontani,castelli,aquile in volo…la brezza che mi accarezzava il viso…e nella brezza una figura che suonava una cornamusa venirmi incontro…”Vale,ma dove siamo…?” – “Nel luogo del riposo…non sapevo se tornare,ma tu sei riuscito a darmi la misura di quanto affetto le persone riescano a provare per la musica e per chi in essa ha scelto di vivere…Beati gli umili perchè vedranno la luce,beati i puri perchè il Regno eterno li accoglierà tutte le volte che in esso torneranno…Ci rivedremo presto,quegli auguri,detti col cuore,sono un richiamo cui i giusti non possono sottrarsi…e tutti voi mi avete sempre chiamato così,lo avete fatto con la musica…Tornerò per festeggiare San Valentino…con chi mi ha amata…aspettami…aspettatemi…io sarò ancora tra voi…”
“Ehi,tutto bene?” – cominciò anche Benedetta a scuotermi – “Non sono mai stato meglio…” – risposi io,felice e rilassato…il padre doveva andare,l’avevano chiamato per una visita…
“Se volete rimanere vi accompagno io,come sempre,tanto oramai sono di navetta reperibile quando sono in Toscana XD…” – risposi io,togliendo dall’imbarazzo il padre – “Io vengo,voi cosa fate?” – chiese la madre.Giacomo mi guardò un po’dubbioso…
“…vengono con me,potete andare tranquilli” – mi girai e la guardai io,problema risolto…
“Ma…Stefano non è ancora venuto?” – chiesi io toccando un tasto dolente…pensavo che,se avesse potuto,sarebbe venuto quasi ogni giorno…vero che venivo per servizio io,però per la propria amata…
“Non ce la fa,è troppo distrutto per la cosa…” – rispose Benedetta,non si capacitava di come potesse soffrire talmente tanto da non darle almeno il suo abbraccio,il suo affetto… – “…non è facile stare a fianco alla propria amata quando non sai se la rivedrai…” – mi venne in mente il letto di morte di mio padre…lo ricordavo da sempre…e quella volta la speranza se n’era andata…Gli occhi mi si fecero lucidi…
“…tutto ok?” – chiesero sommessamente…il momento era intenso…feci cenno di si con la testa,poi riguardai Vale… – “antichi ricordi,imperiture memorie,promesse che riecheggiano in me…” – risposi criptico ma sincero…
Decidemmo di comunque accordo di andare…non lo feci mai prima,ma,lentamente,abbracciai il corpo di Vale…come un saluto sincero…non sapevo quando sarei tornato e se avrei avuto un’altra occasione…
“Ora possiamo andare…” – ci incamminammo…
“Se possiamo sdebitarci in qualche modo…” – chiese Giacomo per tutto quello che avevo fatto – “Non dirlo nemmeno per scherzo,l’ho fatto tutto di mia volontà,nessun peso…” – “Qualsiasi cosa accada hai dato una speranza a nostra sorella,a tutti noi,non aver timore di chiedere…”
Risposi con un intenso desiderio – “…vorrei che fosse Valentina a dirmi grazie,ecco cosa vorrei!” – Mi posero entrambi una mano sulla spalla,avevano capito tutto in un attimo…
Tornammo a Pozzo,li portai a casa,i suoi erano già rincasati…mi offrirono il solito caffè,preferivo non disturbare per cena…si chiesero,per una volta,cosa significasse essere un soccorritore…essere un volontario…in una cosa tanto complicata come il Soccorso…
“Una definizione precisa non esiste…” – guardai il caffè nella tazzina,mi imbarazzavo a parlare bene di una cosa che,pur essendo ovviamente sacrosanta,riguardava anche me in quel momento… – “…il volontario è qualcuno che decide che spesso la vera gioia è darsi senza impegno agli altri,perchè tutti abbiamo avuto bisogno,almeno una volta nella vita,di un aiuto…chi ha sofferto,chi si sentiva in disagio,chi si sentiva solo ma non lo è rimasto a lungo…Mi ha sempre affascinato l’idea di aiutare chi aveva bisogno,si sentirmi veramente umile tra gli umili…come tanti altri come me…Spesso ci chiamano angeli,ma siamo solo uomini,eroi,ma siamo solo ragazzi che vogliono provare,martiri,ma chiunque creda in quello che fa è pronto al sacrificio…” – non dovetti aggiungere altro,chiunque avrebbe capito cosa provava in se chi si era fatto invisibile tra gli invisibili…
“Non tutti purtroppo trovano questa forza…” – continuò lui…fare il medico pediatra ti faceva spesso vedere quanta umanità avevano gli uomini che si prodigavano per aiutare quelle creaturine indifese…
Guardai sul camino…era lì che mi aspettava… – “Vede,a volte sono le cose più umili e meno prevedibili che ti spingono a fare quella scelta che ti cambia la vita…perchè un volontario è davvero per sempre,perchè chi decide di indossare una divisa da umile,oppure di fare anche senza essere riconosciuto,lo fa perchè qualcosa lo ha spinto a farlo come una rivelazione…” – continuavo a guardare il camino,poi alzai la tazza e lo indicai – “Quello mi ha spinto a scegliere la strada che ho intrapreso…”
Si girarono a guardare,ma i ragazzi sapevano già tutto…era la foto di Valentina quando era stata premiata a Sanremo nel 2002,occhi intensi e volto sorridente,ce l’aveva fatta…
“Mia figlia…?” – chiese lui stupito,ma forse non troppo… – “..si,proprio lei che ora giace in un letto d’ospedale…perchè guardando quegli occhi,la prima volta che cantò a Sanremo,vidi come un lampo,vidi la mia vita passarmi davanti prima ancora che si compisse,quasi fosse un film in cui io ero solo spettatore,non protagonista…Gente umile che piangeva,ragazzi incidentati che avevano paura,persone anziane che si sentivano abbandonate come rifiuti…in quegli occhi ho visto cosa voleva dire l’anima,cosa ci distingueva dalle macchine,cosa,se posso dire così,”ci dava quell’essenza pura di scoprire come il corpo era strumento per un fine superiore,aiutare chi aveva perso la strada per avversità o per una sua scelta”…Mettendomi in gioco con questa divisa addosso ho capito cosa voleva dire essere uomini,con le paure ma con la voglia,anche stando solo un metro più in là di chi aveva bisogno,di spendersi perchè nessuno rimanesse indietro…quando indossi “quella” divisa che è la tua anima,capisci che non sarai mai solo nel compiere quello in cui credi,perchè salvare una vita è un qualcosa che ti prende dentro,chi salva una vita salva il mondo intero…a volte siamo tutti fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni,ma siamo così arroganti da pensare di potercene dimenticare…in quegli occhi ho visto la sua anima…ed ho poi capito cosa la mia mi stava gridando…” – non mi fermai un attimo,non respirai nemmeno,non scorderò mai quella sensazione di pace che mi pervase…
“Beati i giusti,perchè vedranno la Luce…Beati i puri,perchè loro è il Regno dei cieli…” – sospirò la madre…erano le stesse parole di Valentina…un groppo al cuore…non me l’ero sognate…non erano un caso…
“Grazie di tutto…” – terminò lui…
Me ne andai con una promessa,mi venne dal cuore,sembrava fuori luogo,ma così non era… – “Tornerò per festeggiare con voi una vita ritornata,il tutto sta per compiersi…quando il tempo la chiamerà per nome lei tornerà per gioire con chi le è sempre stato vicino…” – chiusi la porta alle spalle…
Mi rincorse Benedetta – “…cosa volevi dire…?” – Strizzai l’occhio – “Pensa al calendario…ed a tua sorella :)!” – il richiamo non era troppo velato…
Tornò in casa…era felice,quasi pianse… – “Cosa ti ha detto?” – “A San Valentino saremo di nuovo tutti insieme…”
Quelle vie,oramai famigliari,mi riaccompagnarono a casa…Ero distrutto nel corpo ma fortificato nello spirito…
Era l’11 Febbraio…chiesi lumi su di lei…i tempi erano forzati,ma era il primo mercoledì che non andavo da lei…se tutto si fosse compiuto avrei dovuto aspettarne un altro…la risposta fu negativa…ma il tempo era oramai prossimo…lo sentivo…
Venerdì 13…quasi quasi più che una vigilia di San Valentino sembrava il set di un film dell’orrore…la serata era andata bene,qualcuno modello Jason con la maschera da hockey ma la data era tutta un programma…ed alla mezzanotte era il 14…ed era il suo onomastico…speravo che quelle ore mi dessero risposta…
“Tutto ok?Sei strano stasera?” – mi chiesero in compagnia – “Aspetto un segno,qualcosa che spero arriverà presto…” – la risposta arrivò da quello che meno mi aspettavo… – ” Non per caso,non per caso…aspetta,se deve giungere giungerà…” – mai detto che credesse a queste cose…
Si torna,a casa,si va a letto…”E adesso?” – pensavo a quello che avevo detto ai famigliari…Ma il sonno arrivò comunque…
Una stanza biancastra,sembrava un’ospedale,ero in divisa ma non ricordo perchè e come ero arrivato…non c’erano presidi o macchinari sanitari…
“Benarrivato,è tanto che ti aspettavo…” – sentii una voce dietro di me…c’era un nostro autista e dietro la 35,la nostra ambulanza,quella dell’intervento…ma non mi sembrava fosse di quelli noti…poi notai che,invece,lo conoscevo da sempre… – “TU?Non puoi essere davvero tu…?” – ero scioccato,quasi basito,era proprio lui…
– “Guarda che io ci sono sempre stato…non ho mai indossato questa divisa in vita,è vero,però ti ho aiutato tante volte…l’ultima davvero non ti ricordi…?Eppure eravamo insieme,c’era una ragazza che amavi che volevi salvare…” – ero spaesato,nel tempo e nello spazio – “Non mi puoi nascondere quello che provi,siamo uguali io e te…Ho indossato questa divisa ed è vero,ho capito quanto forte possa essere la capacità di sentire propria quell’anima da soccorritore…fatta proprio della stessa materia dei sogni…dopotutto son desideri…” – io ascoltavo,mi stava leggendo pari pari quello che già sapevo e pensavo…
“Vuoi forse dire che…” – indicò dietro di me una parete…sembrava un maxi schermo…c’erano le scene del salvataggio di Vale…ma c’era qualcun altro nella scena…qualcuno lattiginoso che lottava con quella figura che mi sembrava la morte…con la falce…
Mi sentivo sereno… – “Sentivo di non essere solo” – “Ma ora sono io a chiederti un ultimo sforzo…” – fece lui…Mi rigirai dove c’era il maxi schermo…c’era Valentina di spalle che saliva una scala…una luce in cima…ogni tanto qualche scalino salito piano piano…la scala dietro che stava lentamente crollando…
“Vale,no!!!!” – urlai verso di lei…più forte gridai più la vidi salire speditamente…ma era solo una proiezione…
“Non lasciarti mai alle spalle chi ha bisogno di aiuto,lo hai detto tu come soccorritore…” – mi disse lui…mi girai e vidi che le scale arrivavano esattamente dov’ero io…pochi metri più in basso Valentina…io la chiamavo… – “Vale,sali,ti prego…” – per ogni lacrima che versavo uno scalino era passato oltre…
Agli ultimi scalini la presi con le mani e con tutta la forza di cui ero capace…la afferrai prima che quella scala crollasse,la strinsi a me mentre guardavo il baratro buio in cui stava per cadere… – “Non è ancora finita,un ultimo sforzo…” – mi girai e lo vidi con in mano la barella spinale… – “Ora aiutala come hai saputo fare…” – “Ma da solo non so se riesco…” – “Ma non sarai mai solo,è così da sempre…e poi hai fatto tutto da solo quella volta…”
La immobilizzai e la caricai in ambulanza…non mi pesò la cosa…non la controllai mai,era cosciente e mi guardava sempre…ed io le sorridevo… – “Ed adesso?” – “Sali,devi badare a lei durante il viaggio” – “Viaggio per dove?” – “Non devi mai temere,pensa al bene degli altri,vi condurrò io…” – “Dove andiamo?” – “Ritorniamo alle vostre case,perchè il tempo è oramai giunto…si torna a casa…tutti senza perdersi di vista” – sentii l’ambulanza partire,guidava lui…
“Cosa posso fare?” – “Guardati nella tasca della giacca…troverai qualcosa” – trovai un biglietto funebre che avevamo fatto stampare nel 1987,data della sua scomparsa,ed una pergamena,scritta in latino…”SEMPER FIDELIS AUXILIUM FERRE,FORTIUM DOLORE,ULTRA VITAM”…non c’era altro…
“Sai cosa significa,vero?” – “Si,lo sento come fosse mio da sempre…” – “Così è sempre stato ragazzo mio…era dentro di te da quando ti ho visto nascere…non dimenticartelo mai…per tutti i giorni che verranno,tristi,felici o normali…io ci sarò sempre,ci sono sempre stato,ti aspetterò sempre a braccia aperte quando avrai bisogno…Ora chiudi gli occhi e riposa…tocca a me ora…ancora una volta…”
Mi risvegliai sudato,avevo pianto,ma ero sereno…ripensai al viaggio…si andava in ospedale…era quella la risposta…dovevo andare…”il tempo era giunto…”
Partii subito per Siena con la macchina…indossai la divisa,non era in vista nessun turno ma così mi ricordavo nel sogno…presi dal comodino quella foto che vidi in sogno…probabilmente era suggestione,ma non mi importava…partii senza risparmiarmi,presi una rosa ed andai…
Dopo 40 minuti vidi una chiamata in arrivo…Giacomo?
“Pronto Giacomo,dimmi…”
Un lungo silenzio poi una voce rotta dall’emozione… – “E’andata in arresto,tentano di rianimarla,non so se riusciranno…” – sembrava che quell’ambulanza,purtroppo,non fosse mai arrivata…ma io VOLEVO CREDERE!
“Tieni duro,si riprenderà,lo so,so chi me l’ha detto,non lo dimenticare mai…io sto arrivando,sarò lì in un paio d’ore circa…” – si chiuse la telefonata…
Dopo circa mezz’ora mi arrivò un messaggio,sempre suo – “Si è ripresa,ora è di nuovo cosciente…E’ di nuovo tra noi” – un sospiro di sollievo,avevo fatto bene a fidarmi,non avrei potuto fare diversamente…
Arrivai all’ospedale…ero stremato,snervato ma felice…entrai nella stanza con le rose…rosse come la speranza,come l’affetto…questa volta era lei a guardarmi…
Mi fermai sulla porta un attimo,le sorrisi…mi sorrise… – “Ciao Ricky…ti stavo aspettando…”
Andai da lei,cercai di contenermi…la abbracciai,piano piano… – “Bentornata alla vita,bentornata tra noi…” – ero felice come non mai… – “Tieni,spero non sfigureranno vicino a te…” – e le diedi le rose…
Ero felice,rimanemmo a parlare una mezz’oretta tutti insieme…mi disse che se ero stanco potevo anche andare,ora anche lei poteva cercarmi se avesse voluto sentirmi…e vedermi…
“Hai ragione,ti lascio riposare,avremo ancora tanto tempo per sentirci e scherzare…” – “Tutta la vita…abbiamo ancora la vita davanti…” – mi fermai un attimo,quella frase l’avevo già sentita…non era molto… – “Già,ci sono tanti che vogliono rivederti…Non farli aspettare…Grazie per esserci ancora…”
“….grazie per esserci stato…come ogni volta…” – alzò una mano come per salutarmi delicatamente…ero in pace,l’attesa era finita…
“Com’è successo?” – chiesi a Benedetta che era uscita per accompagnarmi… – “L’hanno recuperata dopo circa cinque minuti che Giacomo ti aveva chiamato…i valori erano tornati stabili,accennava qualche movimento…era uscita dal coma,si era risvegliata lentamente…ha ripreso conoscenza subito…” – “Meglio così…” – “Mi ha anche chiesto,oltre a dov’eravamo,se avevamo visto anche noi quella figura biancastra che era davanti a lei…ha detto che era una persona di circa 40 anni…gli sembrava di averla già vista…le ha detto “Ti ho fatto rimanere perchè in tanti credono in te e qualcuno ha bisogno di sentirsi apprezzato,perchè nessuno glielo dirà mai perchè ama essere invisibile tra gli invisibili…” – mi bloccai,quelle parole erano le mie…e non solo mie… – “Mi sei quasi venuto in mente tu…” – mi guardò lei…era la stessa idea…
Tirai fuori una busta,c’era il passaportino funebre di mio padre… – “…ti chiedo una cortesia: prendi questa busta,aspetta circa 10 minuti che me ne sia andato dall’ospedale e poi aprila.Vedi se ti dice qualcosa,od altrimenti mostrala a Valentina…Posso fidarmi allora?” – “Contaci,senza dubbio…”
La salutai,tanto quello era un giorno di festa per tutti,San Valentino o no…. – “…e falle gli auguri di buon onomastico da parte mia ;)…!”.
Stavo appena ripartendo dall’ospedale…poco più sopra accadeva quello che pensavo…Benedetta guardava quella foto,quel nome…notava una somiglianza…ma com’era d’accordo lo diede a Valentina…
“Cos’è?” – “Mi ha detto Riccardo di mostrartelo…dice che forse avresti capito tu…” – non fece in tempo a finire la frase che si bloccò per alcuni istanti… – “Ehi,ci sei ancora?” – “E’lui…..lui mi ha parlato….lui mi ha salvato…lo riconosco…come lo avessi visto da sempre….” – “Ma vuoi forse dire che…” – suo padre prese il gagliardetto… – “Si,era suo padre…colui che mi ha permesso di tornare e mi ha salvato dov’ero…” – stava piangendo dalla gioia…qualcuno oltre il tempo e lo spazio aveva aiutato chi aveva bisogno….senza conoscerlo…senza nulla chiedere…come solo chi aveva nell’anima il dono interessato sapeva fare… – ”…quel qualcuno che oggi rivedo negli occhi di un ragazzo buono….” – la voce era rotto dall’emozione,melodiosa come poche volte poteva essere la sua…
Mentre ripartivo mi arrivò un messaggio,lessi che era lei…sentivo di essere felice… – “Grazie…perchè oggi sono qui…perchè qualcuno mi ha sempre pensato ed aiutato…perchè l’amore non ha fine,oltre il tempo e la vita…ti ringrazio per esserci stato…niente come averti incontrato ha avuto importanza così nella mia vita…ringrazia tuo padre se ancora lo vedrai…per me ha fatto tanto…come spero anche per te…sarà sempre con te…sarò sempre con te…”
“Grazie per esserci…grazie per esserci stato papà….” – oramai non mi contenevo più… – “Saprò aspettare,ti reincontrò un giorno…ma fino ad allora guidami quando avrò bisogno…te lo chiede un figlio ritrovato…ad un padre che non mi lasciò mai…Ciao papà…la vita continua….si torna a casa…tutti insieme…”
Chiamai Tristan… – “Ciao Arca,dimmi…” – sospirai un attimo,cercavo le parole… – “…cantate inni di gioia voi che potete,perchè nel giorno dell’amore quell’Amore che non ha fine è tornato a cantare con noi tutti…non siamo più soli….”
“…grazie…grazie…grazie…” – in pochi secondi l’intero web avrebbe saputo che un angelo, pazientemente,ancora cantava tra noi….
“Si,pronto…?” – “Ciao Stefano,non mi conosci,o forse si…vieni a Siena…una persona ti aspetta…è tornata tra noi…ti chiede tutta la vita davanti…non aspettare un solo istante…”
Passarono i mesi,l’Aquila…Valentina tornò ad essere più splendida che mai…lavorava ad un altro album…mi chiese di parlarle,di vederci,si creava un legame sempre più forte…voleva cantare per tutti coloro che si offrono al prossimo spontaneamente…ricordava le parole che avevo detto ai suoi su cos’era un volontario e perchè era lei che mi aveva ispirato ad essere quello che ero…mi aveva visto all’Aquila al Concerto della Amiche Per L’Abruzzo…aveva visto la gioia di chi salvava una vita dopo fatica e sacrificio…e di quando avevo pianto per 3 “fratelli” perchè questo tutti siamo,che non ce l’avevano fatta…io ero salvo per miracolo…e fu allora che le chiesi di cantare per loro…di scrivere a ricordo di 3 persone giuste….”Vale…anche questo amore non deve avere fine…la speranza non deve spegnersi mai…” – non aggiunsi mai nulla a quelle parole…capii tutto solo perchè era il cuore a parlare…
Arrivammo a febbraio,era il 2010…un anno era passato…non c’era più segno di quel disastroso gennaio 2009…a parte la macchina nuova di Valentina :)…
Leggevo su wikipedia su di lei,volevo vedere se in mezzo a quel trambusto le cose erano state riferite correttamente…avevo visto su vari forum che erano apparse le mie foto nel salvataggio…mi sentivo imbarazzato ma chiunque mi aveva fatto gli auguri ed i complimenti per quello che avevo fatto…sarei stato volontario fino alla fine dei miei giorni,oramai l’avevo capito…
Lessi il resoconto del salvataggio…si,direi che filava e poi lessi la frase – “….questa foto andrà poi ad alimentare il “Caso Valentina Giovagnini”…”
“Caso Valentina Giovagnini?” – lessi poco più sotto nella pagina… – “Oddio…” – non credevo a quello che leggevo…
Presi il telefono,partì la chiamata – “Ciao bellissimo!” – “Sempre la solita esagerata…meglio,il morale è buono…!” – “Come posso aiutarti…?” – “Vai a leggere su wikipedia cos’hanno scritto nella tua pagina…ed è pure tutto vero!Non puoi perdertelo….” – “Ok,mi collego e vedo un attimo…” – “Fammi poi sapere,ci conto!” – “Ok,buona giornata,sempre all’opera?” – “Oggi 118,per adesso tutto tace…” – “In bocca al lupo!” – “Crepi carissima ;)!” – e si chiuse la chiamata…
Ma cosa c’era scritto in quella pagina?Forse forse si può sapere….
Il Caso “Valentina Giovagnini”
Il Caso “Valentina Giovagnini”,nella denominazione che è stata riconosciuta dopo le discussioni accorse sull’incidente alla cantante toscana,vanno ad alimentare quello che è stato un filone di indagine su fenomeni,considerati per molti aspetti “paranormali” od “extradimensionali”,che riguardano molte delle fasi del suo salvataggio dall’incidente dell’anno prima,nel gennaio 2009.
Il tutto nasce da alcuni spunti,derivati da vari blog di “cultori dell’occulto” molto noti sul campo del paranormale,che riferiscono,ad inizio del 2010 (l’argomento era già stato rimpallato nel web da alcune foto e discussioni sui vari forum di occulto e degli stessi fans,alcuni dei quali avevano assistito alle scene del post-incidente perchè in transito sulla statale,durante l’estate del 2009,dopo la pubblicazione di alcune foto,sui siti,della disgrazia accorsale.Il tutto “slitterà” di alcuni mesi a causa del devastante sisma che colpirà l’Aquila il 6 Aprile di quell’anno,giorno del 29°compleanno di Valentina),di come il nuovo decennio avrebbe portato “Catastrofici cambiamenti della situazione planetaria mettendo a serio rischio la sopravvivenza della razza umana” a causa della concomitanza con il 21 Dicembre del 2012,giorno termine del calendario Maya delle ultime fasi millenarie.
Molti di questi,come riportato da alcuni portali italiani orientati all’argomento quali www.paranormale.net e www.mistero.net ,riferiscono che “fenomeni che hanno coinvolto episodi come quelli del Gennaio scorso in Italia testimoniano come la fine dei tempi,ormai prossima,mostri il Bene ed il Male lottarsi ogni singola anima in una lotta senza fine”.
Ma cosa succede,considerando la cadenza temporale degli interventi,a Gennaio del 2009?
In Italia l’attenzione rimane fortemente orientata su un caso di cronaca,che solo per poco rischia di essere nera,di un salvataggio compiuto nei confronti di una cantante toscana,a detta di molti “salvata in questa vita e nell’altra”…
Rumours non confermati ufficialmente suscitano la curiosità di molti utenti dei vari forum in questione che,cercando sul web e sui vari siti,trovano foto in cui,nel salvataggio della ragazza da un incidente stradale,che definire banale è corretto anche se poco rispettoso del fatto in se,oltre ai personaggi coinvolti nelle varie situazioni (soccorritori,medici od anche singoli fotogrammi di cene fatte dai vari fan club della cantante),sembrano mostrare figure che poco hanno a che fare con le situazioni in questione,ed anche con il mondo “terreno” da tutti conosciuto.
Le trasmissioni “Mistero” di Italia Uno e “Voyager” di RaiDue stanno cercato di raccogliere quante più testimonianze possibili per cercare di ricostruire una storia che rappresenta un “UNICUM” nei racconti e nelle testimonianze dei contatti tra il regno dei vivi e quello dei defunti.Ulteriori sviluppi verranno mostrati quando saranno pronti gli speciali relativamente all’incidente,cui sperano prenderanno parte anche la cantante ed il soccorritore protagonista,non ancora contattati al momento della redazione di questa notizia….
“Le prime “irregolarità” si sono verificate durante la cena per gli auguri di Natale del 2008,cui hanno partecipato vari utenti del forum della cantante,la cantante stessa ed il suo agente.Nello specifico risulta esserci una “irregolarità” nella foto di gruppo ove,accanto a Valentina,compare un personaggio totalmente nero,non identificato,molto alto e con occhi accesi” – racconta “Raspuntin”,uno degli utenti di Paranormale.net che ha scaricato le foto,catalogate e poi fatte controllare le stesse per escludere manomissioni – “Il richiamo verrebbe molto facile alla figura dell'”Uomo Falena”,ma è difficile identificare la “singolarità” come tale perchè la storiografia ufficiale lega la comparsa di quest’essere ad eventi luttuosi molto più su larga scala.Inoltre,la figura non appare nella foto successiva,ove sono cambiate leggermente le posizioni dei personaggi e se ne sono inseriti di nuovi.Uno di questi,al fianco di Valentina (che poi verrà identificato come il soccorritore che si adopererà maggiormente nell’incidente),appare essere “affiancato” da una figura molto poco chiara,ma dalle sembianze di un ragazzo molto giovane”.Gli altri utenti,presenti alla cena,confermeranno che,pochi minuti prima di quella foto,il ragazzo aveva ricevuto la notizia della prematura scomparsa di un giovane,suo collega di volontariato ed anch’esso utente virtuale,perito a causa di un grave cancro al fegato.A quanto pare sembra essere riapparso subito dopo la “dipartita” come per portare un messaggio su cosa si stava compiendo in quegli attimi.”
Altre foto seguiranno la storia di questo incidente.La seconda in ordine di tempo delle 5 considerate,a tutti gli effetti “anomalie extradimensionali”,verrà scattata nel bar del piccolo paese di Pozzo della Chiana,paese natio della ragazza,da uno dei volontari che interverranno,in seguito,appena accorso l’incidente.Nella foto di gruppo dell’equipaggio,fatta casualmente come ricordo della trasferta insieme alla cantante,si vedrà una figura non ben definita,piuttosto massiccia come se avvolta da un lungo abito o saio,tenere sospesa sulla testa della ragazza una falce.La figura verrà quindi identificata,anche se in maniera indiretta a causa dell’oggetto teso in mano,con quella della Morte.
Sarà poi questa foto,vista dall’autista,B.R.,dell’ambulanza,a convincerlo a seguire la ragazza sulla via verso casa temendo che la figura sia solo un macabro presagio.La terza di esse fa parte di quelle scattate da una ragazza,che chiameremo su sua richiesta Francesca,amica di famiglia della cantante,che ha incominciato a scattare per errore foto con il telefonino – “Non so perchè mi sono messa a fare delle foto sul luogo dell’incidente,ho riconosciuto la macchina di Vale ed ho provato a chiamare qualcuno,il 118,gli amici,ma ero troppo sconvolta e non sapevo nemmeno io cosa stavo facendo” – dirà poi lei.Le foto rappresenteranno nello specifico il ragazzo che estrarrà,con la forza della disperazione,la ragazza dall’auto schiacciata dopo essersi aperto un varco nella portiera ferendosi nelle lamiere.
“Sui forum queste tre foto sono diventate un “simbolo” dell’incidente di Vale,se si fosse salvata tutti avremmo dovuto dire grazie a questo ragazzo” – questo è stato il giudizio degli “addetti ai lavori” del forum ufficiale della cantante – “Il suo volto gonfio di lacrime,il sopracciglio tagliato ed il labbro sanguinante,insieme alle braccia completamente incise dalle lamiere,testimoniano il sacrificio messosi in atto per salvarla.Scopriremo noi,ma per vie traverse,che il ragazzo è un nostro utente,ritratto con la stessa divisa davanti alla stessa ambulanza coinvolta nel soccorso nella sezione delle presentazioni.La foto che ha dell’assurdo” – così verrà identificata – “è questa dove lo si vede appoggiato alla barella,distrutto dagli eventi,ove si vede un’alone,simile ad un braccio,provenire da fuori l’obiettivo ed appoggiarsi sulla spalla del ragazzo come a consolarlo”.
Una foto di poco prima,durante le operazioni di apertura della portiera,mostra invece la stessa figura del bar,quella identificata come “portatrice della falce”,brandire l’oggetto sulla scena come a sfoderare un fendente sui soccorritori – “E’una foto persino,per certi aspetti,simbolica.Notiamo infatti una seconda figura,completamente eterea e biancastra,quasi di vapore,non del tutto definita ma che sembra uscire da una luce,estendere come un braccio per impedire alla figura,chiamata Morte secondo l’immaginario collettivo, di colpire probabilmente la fanciulla,unica sul filo del non ritorno.Senza ragionevole dubbio è la più emblematica,perchè rappresenta davvero quello che è il simbolismo,dai tempi della Bibbia,della sfida tra gli angeli della luce,identificabili con la figura lattiginosa sulla destra,che si pone in mezzo all’angelo nero che vuole colpire i presenti,specie quelli più deboli” – identifica così la simbologia della foto il CICAP,Centro Italiano Controllo Attività Paranormali – “E’un documento che è difficile non definire “STORICO”,perchè mai si erano viste due figure appartenenti al mondo dell’extracorporalità combattere tra loro per proteggere i viventi sulla Terra.Erano battaglie solo supposte da chi ha scritto i testi delle principali religioni del mondo all’epoca del mito” – aggiungono ancora riferendosi al fatto di trovarsi davanti a qualcosa che l’umanità prima non aveva potuto imprimere in maniera visiva su un documento che mostrasse l’oggettività,se così si può dire,di questa “lotta divina” – “Le foto,oltretutto,non risultano essere assolutamente ritoccate, e nemmeno troppo sgranate nella risoluzione,benchè la metà di queste provenga da un cellulare usato per errore come macchina per foto invece che come telefono a tutti gli effetti” – concluderà poi il ricercatore dell’Istituto.
“Non si riuscirà praticamente mai a capire cosa muoverà forze dell’Aldilà a porsi l’una contro l’altra per impedire un inevitabile destino per ogni essere vivente” – continua il CICAP relativamente all’episodio – “L’ultima foto di questa lunga serie,mai verificatesi così nitidamente ed in sequenza con tutte le fasi dell’incidente e del disperato ricovero,mostrano ancora le due figure lottare l’una contro l’altra,sul lato sinistro della foto,in un momento ben definito dell’odissea di questa ragazza.La foto risulta essere scattata anch’essa quasi “per errore”,in quanto fatta dal ragazzo dell’ambulanza accorso per chiedere notizie di Valentina dopo aver visto passare,in fretta e furia,i familiari della cantante,accorsi al nosocomio senese” – “Non so perchè l’ho fatto,me la sono trovata in tasca integra,anche dopo tutto l’intervento in condizioni proibitive.Ho scattato,non sapevo perchè,mentre il chirurgo spiegava l’esito dell’intervento.Questa figura biancastra,che adesso era chiara,un uomo di circa 40 anni,stava avendo la meglio sulla figura,chiamata Morte per somiglianza antropomorfa all’angelo sterminatore,piegandolo al terreno come a segno di sconfitta”.
Seguirà poi la conferma che la cantante,benchè gravemente ferita ed in ventilazione assistita per il trauma cranico,riuscirà a salvarsi dopo 6 settimane di coma profondo.
L’ultimo tassello di questa complicata vicenda,risulterà essere un’apparizione in sogno di una figura,la stessa delle foto,al soccorritore fin qui descritto,che gli dirà di “andare da lei,perchè il tempo era giunto”.
Lo stesso riceverà,sabato 14 Febbraio di quell’anno,giorno di San Valentino ed onomastico della cantante,una telefonata dai famigliari di Valentina che lo informeranno che è andata in arresto circolatorio e si sta tentando con la defibrillazione ventricolare – “Non morirà,lo so già,io sto venendo a Siena,ce la farà!” – sono queste le parole che comunicherà al fratello di lei – “Mi sono nate da dentro,sapevo chi me le aveva dette e non potevo fare altro che fidarmi” – dirà poi il ragazzo
Valentina verrà recuperata circa 6 minuti dopo quella telefonata.Le sue prime parole saranno una domanda ai famigliari – “Dove sono?Ho visto solo una luce e poi un uomo di 40 anni circa che mi diceva di tornare indietro,che lui mi aveva tenuto in questo mondo perchè qualcuno aveva bisogno di un grazie,perchè aveva bisogno di credere in se stesso.Mi ha lasciato con un “In bocca al lupo ragazzi,avete tutta la vita davanti”…”.
Giunto al capezzale della cantante,il ragazzo lascerà alla stessa una busta con dentro una foto e la richiesta di aprirla solo dopo 10 minuti dalla sua ripartenza dal nosocomio.
Si scoprirà poi che la figura,apparsa per tutta la durata di questa dura vicenda per la 28enne,sarà il padre del ragazzo,scomparso a 44 anni il 5 Marzo del 1987 ed apparso nei sogni del soccorritore dopo non esserci mai stato prima.
Ancora adesso rimane un mistero la vicenda di Valentina e di B.R.soccorritore volontario…Il nome della cantante rimarrà fortemente legato a queste vicende (da cui poi verrà ispirato il nome ufficiale dell’indagine),anche se le vendite discografiche della sua creazione,uscita di lì a posto in maniera già programmata da tempo,ma molto in ritardo e con difficoltà,subiranno solo di riflesso la curiosità suscitata,a livello internazionale,da questa vicenda.”