Omaggio alla memoria della mia amica Dottoressa Emanuela Russo

Tratto dal nostro libro scritto a 4 mani…
ASPETTI SCIENTIFICI DELL’INDUZIONE IPNOTICA
Da oltre un secolo l’ipnosi viene utilizzata in psicoterapia per andare a curare disturbi d’ansia e del comportamento, forme di depressione e numerose altre patologie con risultati spesso incoraggianti che possono andare da un lenimento del sintomo alla risoluzione completa dello stesso.
Il fatto di rivivere determinate esperienze in trance ipnotica consente ipso facto di diminuire l’intensità del vissuto e di modificare l’impatto di certe esperienze traumatiche sulla psiche del paziente con un miglioramento tangibile della qualità della vita che normalmente si può apprezzare già da subito.
Infatti ricerche cliniche accreditate hanno dimostrato nell’arco degli ultimi venti anni come l’esperienza vissuta in ipnosi sia per il nostro cervello del tutto uguale all’esperienza “normale” vissuta nella realtà fenomenologica quotidiana. In particolare, in qualità di ricercatrice, mi sono occupata approfonditamente dell’effetto delle donazioni di sangue reali e simulate con l’ipnosi che determinano in entrambi i casi identiche modificazioni dei parametri emato-chimici, pressori e funzionali del soggetto posto sotto esame.
Per il nostro cervello, quindi, non fa assolutamente alcuna differenza se la donazione, con sottrazione di 350 cc di sangue,
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avvenga in realtà o in simulazione ipnotica, così come è stato dimostrato che per il nostro sistema nervoso centrale pensare di compiere un’azione o farla davvero e mettere in pratica l’intenzione è assolutamente uguale. Sembra fantascienza ma in realtà noi conosciamo la funzione di meno del 10% del nostro cervello, forse appena quel 4,6% di materia visibile costituita da atomi che emettono fotoni. Ciò significa anche che le potenzialità della nostra mente sono realmente molto maggiori di quanto finora utilizzato e spiegato anche dalla scienza.
Con l’induzione della trance ipnotica viene ad essere stabilita una connessione tra i nostri due emisferi cerebrali, il sinistro, che nel destrimane è l’emisfero dominante e preposto all’intelligenza logico-matematica, e il destro che è deputato all’intelligenza analogica, alla musica, all’arte e alla poesia. Il ripristino o il realizzarsi di tale comunicazione e connessione tra i due emisferi cerebrali consente di aver accesso alla memoria collettiva e di ricordare esperienze da noi vissute durante vite precedenti, dato che l’anima è immortale ed ha una propria identità che viene mantenuta nel tempo e nello spazio.
In quest’ottica le varie vite rappresentano quindi le tappe di una cammino formativo e di autoconsapevolezza che deve portare esperienza e comprensione sul sé e sul mondo, soprattutto il nostro mondo interiore. E che può portare a crescita e perfezione.
La trance ipnotica che noi utilizziamo per questi viaggi all’interno di noi stessi è l’ipnosi leggera di tipo eriksoniano in cui il soggetto rimane cosciente ed in uno stato di profondo rilassamento. Generalmente al “risveglio” è in grado di ricordare ogni esperienza rivissuta anche se il più delle volte si preferisce 18
registrare in modo da avere una traccia del racconto del soggetto. Va però riconosciuto che può essere difficile ricordare esperienze extrasensoriali di particolare eccezionalità in quanto difficilmente la mente razionale- emisfero sinistro, come già detto, nei destrimani- serberà traccia o memoria di una cosa che ritiene impossibile e inesistente ma tenderà invece a rimuoverla il ricordo. Ecco che qui diventa di particolare importanza l’aver registrato, in modo tale che il soggetto possa udire dalla propria viva voce il racconto di eventi eccezionali per lui altrimenti realmente incredibili.